SECONDA LEZIONE: IL RITMO
- elenateresf
- 29 mar 2020
- Tempo di lettura: 8 min
Aggiornamento: 27 apr 2020

IL RITMO
Come previsto, la seconda lezione tratta il primo punto della scaletta del training.
Due importanti premesse.
Come abbiamo già detto a conclusione della prima lezione, i primi tre punti della scaletta vanno considerati come un blocco unico , da considerare insieme, anche se noi li affronteremo uno per volta.
Questi tre punti sono strettamente interconnessi: Un buon ritmo non può prescindere da una sufficiente decontrazione e un buon ritmo con una sufficiente decontrazione sono elementi indispensabili per avere un buon contatto.
La seconda premessa riguarda il fatto che per ogni punto evidenzieremo una serie di aspetti fondamentali per capire meglio quanti fattori intervengano nel suo perseguimento al di là del mero dato teorico e didattico.
I punti sono:
1. Comprendere come l’anatomia e il funzionamento del cavallo a livello biomeccanico intervengano nel suddetto punto
2. Come perseguire a livello pratico il raggiungimento del suddetto punto ( con quali esercizi e metodi)
3. Come intervengano gli aiuti del cavaliere ( posizione, assetto, gambe, mani)
4. In che misura intervenga e sia di aiuto e supporto l’aspetto psicologico del cavallo nel perseguimento del suddetto punto
Prima di partire con la trattazione del primo punto, facciamo ancora una doverosa precisazione su cosa intendiamo per aiuti: gli aiuti a disposizione del cavaliere sono posizione, assetto, mani, gambe. Quindi, nella buona sostanza, il corpo del cavaliere e il suo utilizzo è lo strumento che il cavaliere ha per comunicare con il cavallo.
Per questa ragione ogni cavaliere dovrebbe dedicare una meticolosa attenzione all’uso del proprio corpo e allenarlo continuamente , perché di fatto è il suo strumento d’elezione, l’unico che ha per comunicare con il cavallo.
Tornare sempre all’analisi della correttezza degli aiuti ogni qual volta si manifesti una incomprensione con il cavallo è fondamentale, perché quasi sempre le incomprensioni, le difficoltà, le cattive esecuzione hanno fra le origini un uso scorretto o non chiaro degli aiuti.
Per questa ragione dedicheremo una lezione agli aiuti e al loro uso, ricordando che attraverso loro noi sostanzialmente (in fase di addestramento ) costruiamo un alfabeto con cui dialogheremo con il cavallo per sempre.

RITMO : DEFINIZIONE
“ per ritmo si intende l’intervallo delle battute sul terreno caratteristico di ogni andatura.( nel passo 4 tempi uguali, nel trotto due tempi uguali intervallati da fase di sospensione, nel galoppo tre tempi e una fase di sospensione: da avere ben chiaro che nel trotto e nel galoppo, in cui c’è una fase di sospensione, l’intervallo tra le battute, cioè il ritmo è regolato anche dal tempo di durata della fase di sospensione).
Parte integrante del ritmo è la ritmicità, determinata dal rispetto dello schema motorio di ogni andatura. ( da qui l’importanza di conoscere la meccanica di ogni andatura per verificare qualità del ritmo e correttezza della ritmicità).
Ritmo e ritmicità devono essere mantenute costanti durante tutto il lavoro a tutte le andature, in linea retta, in curva, così come durante le transizioni all’interno della stessa andatura.” ( Testo guida per la formazione professionale dell’istruttore di equitazione – Federazione Nazionale Sport Equestri).
Il concetto di ritmo porta con sé altri concetti chiave , che nel testo “ la scaletta della progressione - Federazione Francese di Equitazione” vengono raggruppati nel grande capitolo “ la correttezza delle andature” ( come avete visto nello schema che ho mostrato nell’altra lezione) e che secondo me risulta ancora più chiaro nel definire il primo punto della scaletta.
Questi altri concetti chiave sono:
- Regolarità: rispetto dello schema di ogni andatura.
Una andatura è regolare se rispetta lo schema biomeccanico che le è proprio. ( nel passo quattro tempi ben marcati in cui gli arti si posano uno dopo l’altro; nel trotto due tempi separati nettamente da una fase di sospensione, in cui il cavallo si muove per bipedi diagonali che devono essere di uguale ampiezza; nel galoppo tre tempi dati da posteriore esterno, diagonale posteriore interno/anteriore esterno, anteriore interno a cui segue una fase di sospensione ben marcata)
Ogni alterazione di questo schema determina una irregolarità che è un serio errore di ritmo . ( irregolarità al passo è l’ambio; irregolarità al trotto è una grave mancanza della fase di sospensione o un ampiezza non uguale dei bipedi diagonali; irregolarità al galoppo è il galoppo in 4 tempi , una grave mancanza di sospensione o il galoppo disunito in cui la diagonale si disgiunge).
Le irregolarità possono essere causate da problemi fisici come dolore o riduzioni funzionali o gravi rigidità muscolari determinate da errori di addestramento/allenamento che possono potare a totale mancanza di decontrazione, spesso determinata anche da disagi .psicologici.
La regolarità è invece sintomo di uno sviluppo armonico e simmetrico della muscolatura, di una buona decontrazione, di una condizione psicologica positiva e calma
- Franchezza: è una qualità legata alla regolarità. Riguarda una generale impressione di nettezza e sicurezza nell’incedere del cavallo.
La mancanza di franchezza può dipendere , anche se non diventa irregolarità, da una mancanza di decontrazione, uno scarso equilibrio, una non totale accettazione degli aiuti, che portano ad una impressione generale di un incedere insicuro ( per esempio quando il cavallo inciampa spesso o trascina i piedi); oppure dipendere da difetti morfologici congeniti o patologie ( per esempio un cavallo che falcia , che fabbrica, che attinge o con l’arpeggio : trovate la spiegazione di questi difetti sul manuale)
[ N.B. : franchezza e regolarità sono i primi due punti delle note di insieme nelle schede di valutazione in dressage]
- Ampiezza: porzione di terreno coperta da ogni falcata , legata alla fase di sospensione nelle andature saltate . Da notare, molto importante, che una variazione di ampiezza non deve portare a una marcata variazione di ritmo. Questo è un errore, di solito causato da una indisponibilità fisica del cavallo a sostenere l’ampiezza richiesta, che lo porta ad una perdita di equilibrio che può determinare una andatura affrettata se non addirittura irregolare nella richiesta di ampliamento o a una perdita di sospensione e di nuovo di regolarità nella richiesta di raccorciamento.
- Cadenza: concetto non facile da comprendere ma molto importante. E’ la risultante di un ritmo regolare ben marcato, scandito come da un metronomo e attivo e dona quella impressione di energia e armonia che sempre andrebbe ricercata.
- Velocità: risulta dalla propulsione che si genera attraverso cadenza e ampiezza. La velocità deve essere giusta e stabile.
Giusta nel senso che l’attività dei posteriori deve assicurare sufficiente energia senza condurre a precipitare ( il cavallo non deve correre). E stabile nel senso che la spinta deve essere costante in linea retta, nelle curve ,nel lavoro su due piste, nelle transizioni.
Tutti questi concetti, che stanno nel grande insieme della “ correttezza delle andature”, evidenziano come sia fondamentale vegliare sempre, nel corso del lavoro, alla qualità della locomozione.
Non è infatti pensabile chiedere alcun chè se la correttezza della locomozione è compromessa.
Ecco perché questo punto sta alla base della scaletta.

A questo punto andiamo a vedere punto per punto i 4 aspetti da considerare operativamente riguardo al ritmo di cui abbiamo accennato nella premessa:
1.Anatomia e biomeccanica : come intervengono nella gestione del ritmo:
Come abbiamo già detto, per lavorare correttamente sul ritmo è indispensabile conoscere bene lo schema delle andature a livello biomeccanico. Solo così potrò rendermi conto dell’esistenza di irregolarità e gravi difetti .
La conoscenza teorica dello schema delle andature però non basta:
E’ necessario affiancare la conoscenza teorica all’osservazione sul campo.
Guardare e riguardare dal vivo o in filmato le andature.
Solo con l’osservazione si può arrivare a vedere difetti di ritmo dai più evidenti ( per esempio irregolarità come riconoscere un ambio, una marcata irregolarità al trotto, un galoppo in 4 tempi o disunito o difetti di franchezza), fino a cogliere piccole variazioni all’interno di una transizione.
Detto ciò è importante sapere che la morfologia del cavallo influisce sul determinare la possibilità di costruire un buon ritmo.
Un cavallo ben proporzionato, naturalmente portato a portare equilibrio sui posteriori( spalle più alte delle anche), agile, con leve lunghe senza che lo siano troppo, una buona schiena naturalmente elastica non eccessivamente lunga, una incollatura naturalmente rilevata, testa piccola , sarà indubbiamente facilitato a proporre buone andature, equilibrate e assenza di difetti di ritmo.
Queste però sono le condizioni migliori, che ahimè di solito richiedono un grande portafoglio.
Senza dimenticare comunque che un cattivo addestramento può arrivare a compromettere anche le andature naturali migliori, vediamo invece come fare a migliorare o potenziare andature di cavalli con morfologie anche non perfette( resta che gravi difetti congeniti non possono essere corretti daL lavoro, così come patologie e riduzioni funzionali)
2. Linee guida pratiche per migliorare il ritmo ( o non compromettere andature già buone).
E’ su questo punto che vediamo la connessione tra ritmo, decontrazione e contatto.
Per poter ottenere un buon ritmo, evitare irregolarità o anche solo lievi perdite di franchezza, raggiungere una buona ampiezza e una discreta cadenza è necessario lavorare efficacemente sulla decontrazione ( vedremo come nella quarta lezione), e avere un uso corretto e sensibile della mano, in modo da perseguire il raggiungimento di un buon contattato.
Detto ciò, un buon ritmo, che si mantiene tale in linea retta, curva e nelle transizione necessità di una buona attività e un buon equilibrio.
Sempre senza dimenticare che attività ed equilibrio dipendo molto dalla decontrazione, possiamo già indicare alcune prassi importanti che migliorano questi due punti: transizioni in linea retta e transizioni in circolo.
Per transizioni intendiamo tra una andatura e l’altra, ascendenti e discendenti e all’interno della stessa andatura (ampliare/ raccorciare)
In una fase iniziale del lavoro è meglio affrontare solo transizioni contigue ( vale a dire passo/trotto/passo e trotto/galoppo/trotto).
Le transizioni tra andature non contigue sono già più complesse, adatte a una fase un pelo successiva del lavoro e comunque più dedicate a sviluppare impulso e riunione.
Per quel che riguarda l’ampliare e raccorciare si intende testare nel cavallo la reattività agli aiuti propulsivi ( gamba e assetto di spinta= cavallo davanti alla gamba)) e agli aiuti di contenimento ( mano e peso= cavallo leggero sulla mano).
Anche qui non si parla ancora di ricercare andature medie o allungate, che sono poi la risultante di un buon lavoro su ritmo ed equilibrio e sul potenziamento delle forze di spinta .
Il cavallo deve arrivare ad avere una ottima reattività in avanti alla minima richiesta degli aiuti e una altrettanto ottima risposta agli aiuti di contenimento, reagire alla minima azione di mano e peso.
Le transizione suddette fatte in circolo sono ancora più utili a sviluppare equilibrio perché impongono una flessione e quindi sviluppano la capacità di spingere il posteriore interno sotto la massa consentendo di alleggerire la spalla interna ma in generale tutto il treno anteriore.
Riassumendo quindi:
utile a migliorare il ritmo è sviluppare attività ed equilibrio. Esercizi utili a sviluppare attività ed equilibrio sono le transizioni in linea retta e in circolo.
3.Come intervengo gli aiuti del cavaliere nella ricerca di un buon ritmo:
Abbiamo detto che la ricerca è quella di un cavallo davanti alla gamba e leggero sulla mano ( quindi attivo/reattivo ed equilibrato).
Perché il cavallo diventi reattivo alla gamba e resti tale, la gamba va usata il meno possibile. Bisogna ricercare la massima reazione alla minima azione ( si vedrà nella lezione su aiuti e assetto come impostare una corretta lezione alla gamba e quale deve essere la posizione corretta della gamba).
L’assetto propulsivo e l’equilibrio in sella sono altri due elementi fondamentali per avere un cavallo attivo ed equilibrato ( anche qui vedremo nel capitolo su assetto e aiuti cosa vuol dire e come si ottiene un assetto propulsivo e come ottenere equilibrio in sella e indipendenza degli aiuti).
La mano deve essere in grado di resistere il giusto e saper cedere al minimo accenno da parte del cavallo di risposta ( si vedranno le caratteristiche di un buon contatto, cosa significa nello specifico resistere e cedere ). Una mano incapace di lasciar passare il movimento da dietro in avanti sarà sempre un ostacolo all’attività e all’equilibrio e dunque al raggiungimento di un buon ritmo.
L’assetto di contenimento è di nuovo fondamentale nella creazione di un cavallo equilibrato e dipende sempre da un ottimo equilibrio del cavaliere.
4.come interviene l’aspetto psicologico nella creazione e mantenimento di un buon ritmo:
La condizione di relax psicologico, fiducia e ascolto da parte del cavallo è fondamentale per l’espressione di un buon ritmo.
Un cavallo ansioso, preoccupato dal mondo esterno o dal cavaliere, in opposizione agli aiuti, potrebbe essere il cavallo con la miglior morfologia al mondo e le andature di base più spettacolari, ma finirà inevitabilmente per comprometterle e alla fine presentare difetti di ritmo, finanche gravi.
Con questo si conclude la nostra breve trattazione del primo punto della scaletta.
Suggerisco di utilizzare il video che vi ho mandato come supporto per l’osservazione dello schema delle andature , e come esempio di ritmi da buoni a ottimi che si conservano tali in linea retta, curva, nel lavoro su due piste, nelle transizioni.
Nella prossima puntata: LA DECONTRAZIONE.
Bibliografia:
Testo guida per la formazione degli istruttori ( Federazione italiana Sport Equestri)
L'echelle de progression ( Federazione Francese Sport Equestri - Alain Francqueville)
Alla ricerca dell'equilibrio ( Gerd Heuschmann)
Les assouplissement du cheval ( Guillaume Henry)
Dressage - Enseigner, entrainer, coacher ( Alizèe Fromment , Mathieu Gautier)
Lezione ricchissima!!!