QUINTA LEZIONE: LA DECONTRAZIONE
- elenateresf
- 23 apr 2020
- Tempo di lettura: 10 min
Aggiornamento: 4 mag 2020

PARTE PRIMA
“L’equitazione classica si propone di restituire ad un cavallo montato la grazia delle attitudini e dei movimenti che aveva naturalmente in libertà e che si trovano alterati dal peso del cavaliere”( Generale Decarpentry)
Trovo interessante partire da questa frase del Generale Decarpentry per cominciare la trattazione di un capitolo piuttosto corposo ed articolato che è il secondo gradino della scaletta del training : la decontrazione.
La decontrazione e la flessibilità , insieme alla correttezza delle andature , sono la base della piramide sulla quale poter costruire un corretto addestramento ed un corretto allenamento e poggiano, come abbiamo spiegato nella quarta lezione sulla comunicazione efficace, su una condizione di decontrazione psicologica, cioè di calma e assenza di ansietà e nervosismo.
Dal punto di vista fisico , la decontrazione e la flessibilità consentono uno stato di agio e facilità nei movimenti, assenza di rigidità, che sono possibili in assenza di resistenze muscolari e dolori .
[ A questo riguardo è bene non dimenticare che un valido supporto ad un lavoro corretto e progressivo, rispettoso della scaletta del training e dei tempi di sviluppo fisico e mentale del cavallo, sono l’affiancamento e il confronto costante con veterinari, osteopati e fisioterapisti, che possono in taluni casi intervenire per risolvere problemi muscolari o osteoarticolari che il solo lavoro, altrimenti, non potrebbe migliorare].
“ Un cavallo flessibile e decontratto dà l’impressione di muoversi di sua propria volontà, rispondendo di buon grado ad ogni minima richiesta del cavaliere” ( L’echelle de progressione – Federazione Francese di Equitazione – Alain Francqueville).
La disponibilità del cavallo a rispondere di buon grado e con prontezza alle richieste del cavaliere è dunque certamente il risultato di una condizione psicologica di calma e disponibilità all’ascolto , ma deriva anche da una condizione fisica di agio ed elasticità che è figlia del lavoro di flessibilità e decontrazione ; un lavoro fatto di ginnastiche metodiche e progressive, che accompagneranno il cavallo per tutte la sua vita di atleta. ( e non solo: un buon lavoro di ginnastica consente a qualsiasi cavallo, atleta o meno, indipendentemente dalla disciplina svolta, di conservarsi in salute nel tempo).
Specifichiamo quali sono gli indici di flessibilità e di decontrazione:
1. Indici di flessibilità:
- Agio nei movimenti, elasticità delle falcate , ritmo regolare
- Dorso elastico: capacità di flessione e allungamento
- Nuca permeabile ( cioè in grado di flettersi, cedendo, alla minima richiesta), che consente un contatto gradevole, una bocca decontratta, con facilità di masticazione e decontrazione delle ganasce ( ecco il legame stretto tra decontrazione e contatto)
- Una coda morbida, leggermente staccata dai glutei ( ma non troppo) e piazzata al centro
2. Indici di decontrazione:
- Espressione priva di ansia
- Orecchie in avanti o morbidamente rivolte verso il cavaliere in posizione di ascolto
- Una bocca che mastica in modo calmo l’imboccatura, producendo una leggera schiuma ( non troppa)
- Respirazione calma e ben ritmata

3.Segnali di mancanza di decontrazione:
- Rigidità della schiena
- Coda contratta ( schiacciata contro i glutei o eccessivamente alta)
- Coda che si agita nervosamente
- Errori di ritmo
- Mancanza di attività dei posteriori
- Digrignamento dei denti ( bocca secca o eccesso di schiuma)
- Bocca aperta
- Resistenza alla flessione
- Comparsa di flessioni involontarie
Un segnale inequivocabile di decontrazione è quando, lasciando sfilare le redini, si ha la estensione / distensione della incollatura verso l’avanti/basso, senza aumento dell’appoggio e senza modificazione della qualità dell’andatura e della correttezza del ritmo e dell’equilibrio.
( il cavallo non deve precipitare sulle spalle, affrettando e pesando sulla mano, indici di una distensione scorretta).
Questa condizione va preparata e generata con un corretto lavoro di ammorbidimento e sviluppo dell’equilibrio, da eseguire con un rispetto rigoroso del ritmo ( esercizi di ammorbidimento da scegliere adeguatamente a seconda della morfologia e delle fase di addestramento).
Tutti gli esercizi sono utili e corretti solo se generano, preservano e sviluppano la decontrazione in ogni fase dell’addestramento e allenamento.

Prima di affrontare il lungo capitolo degli esercizi di ammorbidimento che consentono di produrre e sviluppare la decontrazione e la flessibilità, oltre che di proseguire nella scaletta del training il lavoro per approdare all’impulso, alla rettitudine e infine alla riunione ,è importante capire le caratteristiche e le differenze di tre condizioni fisiche di stretching, tutte utili e valide ai fini della decontrazione ( se ben eseguite) e che vanno richieste e ricercate tenendo conto delle specifiche esigenze di ogni singolo cavallo a partire da una valutazione delle sue caratteristiche morfologiche e del suo livello di addestramento e allenamento ( anche per ciò che riguarda lo stretching è importante adottare il criterio della corretta progressione).
ETENSIONE, DISTENSIONE DELL’INCOLLATURA E CAVALLO BASSO E ROTONDO


a. ESTENSIONE:

attitudine del cavallo che estende l’incollatura in avanti ( allunga il collo), senza abbassare l’incollatura. ( corrisponde all’attitudine del passo allungato)
L’angolo testa/ collo si apre consentendo al cavallo di portare il naso avanti alla verticale mantenendo una posizione orizzontale dell’incollatura.
E’ una prima, preliminare fase di allungamento muscolare ( muscoli dorsali e collo),.
- la disponibilità del cavallo ad assumere questa posizione è indice di un lavoro corretto e di un buono stato di decontrazione psico/fisica.
- favorisce, in alternanza con la flessione della nuca, la malleabilità della nuca stessa
- permette, appena accennata, nelle variazioni di ampiezza, di lasciar avanzare il centro di gravità favorendo l’ampliamento della falcata ( il cavallo deve essere già abituato ad assumere una posizione di estensione dell’incollatura senza perdite di equilibrio)
L’estensione della incollatura si ottiene a partire da un contatto ben accettato, una condizione di discreto equilibrio e una buona attività che consenta di avere un cavallo che tende le redini, facendo cedere le ganasce con l’azione delle dita che , attraverso l’imboccatura, invitano il cavallo a rilassare il massetere masticando; nel momento in cui si sentono le ganasce che si decontraggono , aprire le dita e lasciare che il cavallo allunghi il collo senza che lo abbassi , mantenendo l’attenzione sull’attività e l’equilibrio( vedi immagine dell’estensione)
b. DISTENSIONE:

consiste nel consentire al cavallo di allungare l’incollatura e di abbassarla, aprendo l’angolo della nuca. Il grado di discesa dell’incollatura va commisurato alla morfologia del cavallo e al grado di equilibrio raggiunto per evitare che il peso finisca troppo sulla spalle.
Questa posizione porta leggermente il peso avanti sulle spalle, ma consente di liberare e allungare molto i muscoli dorsali e va alternato correttamente al lavoro di arretramento del centro di gravità
- È un indice , nel momento in cui avviene senza gravi perdite di equilibrio, senza affrettare e senza alterare la correttezza del contatto, del fatto che il cavallo sta lavorando bene ed è in uno stato di decontrazione psicofisica
- Favorisce molto l’allungamento muscolare e dunque lo stretching
“ il cavallo deve allungare il collo in avanti senza perdere il profilo superiore convesso ( quindi arrotondato verso l’alto) e la decontrazione della nuca… In una distensione corretta si crea contemporaneamente una tensione passiva più forte della muscolatura del dorso ( questa non va confusa con una contrazione!). Quando la tensione della catena muscolare dorsale aumenta, avviene lo stesso fenomeno nella muscolatura antagonista ventrale ( si contraggono gli addominali). I muscoli addominali e del torace aumentano il proprio tono di base e i muscoli pettorali sollevano la gabbia toracica tra le scapole ( condizione massimamente sviluppata nella posizione basso e rotondo). Il cavaliere ha la sensazione che il cavallo risalga davanti a lui. Il cavallo comincia a portarsi meglio e assume l’atteggiamento desiderato di autosostegno, aumentando la scioltezza dei muscoli dorsali. Il miglioramento della capacità di estensione e distensione è importante per lo sviluppo della muscolatura, soprattutto per la trasformazione della forza propulsiva in forza di sostegno. Più un muscolo è capace di distendersi, più attive e dinamiche diventano le sue contrazioni. Una prima efficace distensione si raggiunge quando la commessura labiale del cavallo raggiunge l’altezza dell’articolazione della spalla. La disponibilità alla distensione è molto variabile da cavallo a cavallo…..
Una distensione corretta deve essere adeguata ad ogni singolo cavallo, in ragione dei suoi vincoli anatomici.
Un’indicazione di una distensione corretta è la mobilità e la scioltezza del dorso, così come il mantenimento di una locomozione naturale. Un cavallo con una distensione scorretta perde l’equilibrio e cade sulle spalle” ( Gerd Heuschmann – Alla ricerca dell’equilibrio- edizioni equitare).
Una corretta distensione, condizione preliminare e necessaria al lavoro del cavallo basso e rotondo, deve essere adeguatamente preparata per poter essere corretta ed efficace.
Necessita un cavallo con un buon contatto ,una buona attività, un discreto equilibrio, che sia in grado di flettersi lateralmente e ingaggiare sotto la massa i posteriori almeno in un grado iniziale e sufficiente a consentire un minimo innalzamento del garrese grazie alla contrazione dei muscoli addominali. Tutto ciò si sviluppa e si garantisce con gli esercizi di ammorbidimento, che necessitano la conoscenza, da parte di cavallo e cavaliere, almeno delle transizioni de base, della flessione laterale e dell’azione della gamba isolata. Vedremo dopo la classificazione degli esercizi di ammorbidimento e nella prossima lezione li tratteremo nello specifico, vedendo quali muscoli stimolano e quali effetti producono sul rachide del cavallo, per capire meglio come , alcuni di loro, siano indispensabili per creare le condizioni di un corretto lavoro di stretching

c. CAVALLO BASSO E ROTONDO:

è la condizione in cui il cavallo mantiene la flessione della nuca con l’incollatura bassa ( vedi immagine). Questa posizione aumenta l’effetto di stiramento dei muscoli dorsali, della contrazione dei muscoli addominali e per effetto congiunto dello stiramento del legamento cervicale e contrazione degli addominali, provoca l’innalzamento deciso del garrese; tutto ciò a partire da una decisa attività dei posteriori che spingono sotto la massa.
Questo stretching molto pronunciato è un lavoro estremamente difficile da eseguire correttamente e , se mal eseguito, può essere molto dannoso invece che produttivo. Va eseguito da cavalieri esperti, sensibili, con buona capacità di percezione del cavallo, del suo equilibrio e della sua attività; e richiede un cavallo che abbia già un buon livello di addestramento e allenamento, cioè un equilibrio sviluppato, una nuca molto permeabile, una grande mobilità dorsale e lombare, una buona capacità di ingaggio. Tutte caratteristiche da stimolare e sviluppare con gli esercizi di ammorbidimento.
In questo lavoro, la corretta ( oserei dire perfetta) gestione dell’angolo di flessione della nuca è fondamentale .
Se ben fatto, questo lavoro potenzia l’effetto di stretching della distensione, sviluppa maggior elasticità e la capacità della schiena del cavallo di portare peso ,fecendo da ponte, e dunque, in ultima analisi, migliora anche la capacità di riunione.
I più comuni errori che si possono fare nel lavoro di stretching sono:
- Perdita di contatto
- Sbilanciamento in avanti del busto
- Perdita di controllo sull’attività ( eccessivo rallentamento) o perdita di equilibrio ( cavallo che affretta)
- La non apertura dell’angolo testa/collo nella estensione e distensione
- Una scorretta angolazione angolo testa/collo nel cavallo basso e rotondo ( cavallo troppo chiuso sotto la verticale)

Estensione, distensione dell’incollatura e cavallo basso e rotondo fanno parte degli esercizi di ammorbidimento longitudinale, secondo la classificazione che vedremo tra poco.
E’ importante che la scelta del grado di esercizio di stretching richiesto ( estensione, distensione, cavallo basso e rotondo in questo ordine) segua il criterio della progressività e tenga conto delle reazioni del cavallo nell’analizzare i segnali di correttezza di esecuzione dell’esercizio stesso .
N.B. : Un cavallo che non sia in grado di estendere l’incollatura non potrà distenderla correttamente e un cavallo che non sia in grado di distendere correttamente l’incollatura non sarà in grado di lavorare basso e rotondo.
Un cavallo che non sia in grado di operare uno stretching corretto della schiena non potrà trasmettere il movimento da dietro in avanti e dunque non potrà esprimere impulso.
CLASSIFICAZIOBE DEGLI ESERCIZI DI AMMORBIDIMENTO
“Gli esercizi di ammorbidimento sono quegli esercizi che i cavalieri utilizzano durante tutto il corso dell’addestramento e dell’allenamento nella prospettiva di rendere il cavallo un atleta adatto alla disciplina che svolge. Gli esercizi sono molti e vari. Si possono dividere in modo semplice in ammorbidimenti laterali: circoli, serpentine, lavoro su due piste; e ammorbidimenti longitudinali :transizioni, variazioni di ampiezza, alt, passi indietro, stretching, variazioni di pendenza, ostacoli, attrezzature abbassatesta. Li possiamo anche definire esercizi di ammorbidimento d’insieme, poiché mobilizzano l’insieme dell’apparato locomotore.
Gli esercizi di ammorbidimento risultano efficaci se si inscrivono all’interno di un lavoro metodico guidato dal rispetto della psicologia e della scaletta della progressione, filo rosso dell’addestramento. Ammorbidire per mantenere la decontrazione del cavallo deve essere una delle preoccupazioni costanti del cavaliere.” ( Echelle de progression – Federazione Nazionale Francese- Alain Francqueville)
Gli esercizi di ammorbidimento servono dunque ad ammorbidire la muscolatura attraverso il lavoro della articolazioni. Permettono di allungare e accorciare i muscoli, aumentando la loro elasticità, dunque anche la loro capacità di “portanza” ( dal lavoro costante di allungamento e accorciamento nella decontrazione i muscoli acquisiscono più tono e più forza, consentendo di mantenere più sano il rachide e più a lungo, aumentando la resistenza fisica agli sforzi)
Da questo possiamo ben comprendere come il lavoro di decontrazione sia alla base dell’allenamento per qualsiasi disciplina e condizione imprescindibile all’impulso e alla riunione.
Tutti gli esercizi di ammorbidimento devono rispettare tre caratteristiche:
1. Conservare la correttezza dell’ attività
2. Rispettare la correttezza del ritmo ( schema dell’andatura)
3. Mantenere uno stato di decontrazione psicologica

CLASSIFICAZIONE
1. Ammorbidimenti longitudinali:
Sono quelli che favorisco la flessibilità della colonna su un piano longitudinale, cioè che mobilizzano il cavallo rispetto alla sua lunghezza. Sviluppano la mobilità dell’articolazione sacro/iliaca e coxo/femorale., permettendo una maggiore mobilità della zona lombare e , in associazione alla salita del garrese, consentono di aumentare l’ingaggio dei posteriori e dunque la spinta e consentono l’allungamento dei muscoli dorsali e la contrazione di quelli addominali.
Sono: -tutte le transizioni ( tra una andatura e un’altra e all’interno della stessa)
-l’alt
- i passi indietro
- estensione, distensione dell’incollatura e cavallo basso e rotondo
- il galoppo rovescio

2. Ammorbidimenti laterali :

Sono quelli che mobilizzano il cavallo lateralmente e implicano, dunque, una flessione/incurvazione laterale. Il loro obiettivo è di allungare i muscoli laterali del cavallo ( si allungano i muscoli esterni alla flessione richiesta) e far lavorare simmetricamente il cavallo. Permettono di lavorare l’ingaggio dei posteriori uno per volta ,dunque di migliorare l’equilibrio, stimolare anch’essi la salita del garrese, con l’obiettivo di arrivare ad avere un cavallo diritto. Permettono di creare e confermare la capacità del cavallo di arrotondarsi. Necessitano che il cavallo conosca l’azione della gamba isolata.
Sono: - i circoli e i loro derivati : volte, angoli, serpentine, otto, mobilizzazione delle spalle e delle anche nel circolo
-lavoro su due piste: cessione alla gamba, spalla in dentro e contro spalla, travers, renvers, appoggiata
Nello specifico, tutto il lavoro su due piste consente di affinare, nel cavallo, l’obbedienza agli aiuti; ammorbidisce molto il cavallo nel suo insieme, aumentando la libertà di spalla e la morbidezza della groppa; aumenta l’elasticità del legame tra bocca, nuca, incollatura, dorso, anche; perfeziona la cadenza; migliora l’equilibrio e dona armonia alle andature; sviluppa e aumenta l’ingaggio dei posteriori.

Nella prossima lezione andremo ad analizzare nello specifico gli esercizi di ammorbidimento per scoprire quali e come creino le condizioni ideali per eseguire un corretto lavoro di stretching e quali e come gettino le basi per i successivi gradini della scaletta del training.
Possiamo da qui ben comprendere come il dressage, nella sua declinazione sportiva non sia altro che una progressiva presentazione di tutti quegli esercizi che aiutano e consentono al cavaliere di far progredire il cavallo nella scaletta del training, dalla base, fino al massimo grado di addestramento/allenamento che conduce alla riunione.
Ricordando sempre che il mantenimento di uno stato di decontrazione psicofisica deve essere il filo rosso che consente di portare avanti un lavoro corretto e rispettoso dell’integrità psichica e fisica del cavallo.
Bibliografia:
Echelle de progressione - Federazione Francese Sport Equestri
Testo guida per la formazione degli istruttori - FISE
Posture and performance ( principles of training from the anatomical perspective) - Gillian Higgins
Biomeccanica e allenamento - Jean Marie Denoix
Dressage: enseigner, entrainer, coacher - Alizèe Frommennt, Mathieu Gautier
Alla ricerca dell'equilibrio: principi classici per la performance del cavallo - Gerd Heuschmann
Pratical application of the most recent discoveries on the biomechanics of the horse's vertebral column - Jean Luc Cornille
Les assouplissements du cheval - Guillaume Henry
La palestra del cavallo - Gustav Steinbrecht
Opere complete - Nuno Oliveira
Questioni equestri - Alexis L'Hotte
Centered Riding - Sally Swift
Equitazione ragionata - Licart
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