CENTERED RIDING: UN VALIDO AIUTO PER MIGLIORARE POSIZIONE, ASSETTO E FUNZIONALITA’ DEGLI AIUTI
- elenateresf
- 4 apr 2020
- Tempo di lettura: 6 min

Il centered riding è una tecnica messa a punto da Sally Swift, che mutua molte tecniche di visualizzazione e propriocezione oltre che di autocontrollo del corpo dallo yoga e dal metodo Feldenkrais.
Il suo uso della visualizzazione può offrire un validissimo aiuto per migliorare sensibilmente posizione, assetto e funzionalità degli aiuti.
In questa occasione parleremo dei principi di base del metodo del Centered Riding, con l’intento di fornire concetti chiave per sviluppare al meglio la correttezza nell’uso del corpo a cavallo e ottenere, quindi, una migliore comunicazione.
I principi base del centered riding sono quattro e puntano soprattutto a migliorare DECONTRAZIONE, EQULIBRIO, PROPRIOCEZIONE, AUTOCONTROLLO
1. SGUARDO:
Distinguiamo due tipi di sguardo, che il metodo definisce come “ sguardo duro “ e “ sguardo dolce”.
Con sguardo duro si intende uno sguardo fisso e monofocalizzato , per nulla utile e funzionale a cavallo
Con sguardo dolce o panoramico si intende la capacità, continuando a tenere lo sguardo sulla direzione, di aprire il campo visivo, includendo lo spazio circostante, senza fissare un punto, ma essendo in grado di focalizzare una intera traiettoria. Questo tipo di sguardo è quello da utilizzare quando si è in sella. Ha molti vantaggi:
- Migliora la gestione delle traiettorie
- Aiuta a rimanere coscienti della totalità del campo visivo
- Dà la possibilità di autopercepire il proprio corpo ( migliora la propriocezione) e di percepire il corpo del cavallo ( migliora la sensibilità)
- Aiuta a sciogliere tensioni muscolari e psicologiche (migliora la decontrazione del cavaliere e di conseguenza del cavallo)
- Aiuta ad ottenere un movimento più in avanti e più fluido
2. RESPIRAZIONE:

La respirazione a cavallo, come in qualsiasi atto performativo, è di capitale importanza. Risultano piuttosto evidenti gli effetti negativi del trattenere il respiro, ma vediamo più nel dettaglio come ottenere una respirazione consapevole e funzionale : respirazione diaframmatica.
Come diCe la parola, la respirazione diaframmatica richiede un uso consapevole del diaframma.
Il diaframma è un grosso muscolo che sta alla base del torace , appena sotto le costole. Per ottenere una corretta respirazione diaframmatica occorre far entrare l’aria nella parte bassa del torace, facendo “ gonfiare” il diaframma, per poi eseguire una espirazione lenta, che porti al completo svuotamento dei polmoni.
E’ un tipo di respirazione lenta, ritmica e consapevole.
Per ottenerla conviene provare a mettere una mano sul diaframma, inspirare lentamente e profondamente e sentire come può scendere in basso l’aria e dilatare il diaframma.
La respirazione diaframmatica :
-consente di ottenere una migliore decontrazione muscolare
- scioglie le tensioni emotive e genera calma interiore
- aiuta a concentrarsi e a focalizzare l’attenzione
- consente di diminuire le distrazioni esterne
- ha un effetto calmante sul cavallo
- aiuta ad abbassare il centro di gravità ( migliorando l’equilibrio)
- aiuta ad alleggerire la parte alta del corpo ( rendendo il cavallo più aereo)
- aiuta a faticare meno
3.CENTRARSI

E’ molto importante arrivare a trovare il centro del proprio corpo.
Il nostro centro si trova appena sotto al diaframma. Lì si trovano grandi muscoli che tendono verso la base della colonna.
Appena sotto il diaframma , verso la colonna, si trovano grandi fasci di nervi deputati al controllo della muscolatura.
Per arrivare a percepire il nostro centro è di aiuto la respirazione diaframmatica e la visualizzazione.
Si può anche puntare un dito all’altezza dell’ombelico.
Trovare il proprio centro ha svariati vantaggi:
- Coadiuva la respirazione nell’abbassare il centro di gravità e nel trovare equilibrio
- È di grande aiuto nella gestione corretta del busto, che deve essere il principale attore nel dare la direzione ( si può immaginare di avere un terzo occhio nell’ombelico e far partire la richiesta di direzione da lì)
- Aiuta nel migliorare le transizioni e nella ricerca del ritmo ( si suole dire di far partire le transizioni e sentire le andature nella pancia)
4.ALLINEAMENTO

Allineare le sezioni del corpo è di capitale importanza per costruire una posizione funzionale alla ricerca dell’equilibrio.
Le sezioni del corpo da prendere in considerazione sono : gambe, bacino, cassa toracica, spalle, collo/testa.

E’ necessario allineare queste sezioni una sull’altra, immaginando un filo a piombo ( vedi foto) per arrivare ad una posizione eretta, come se si fosse in piedi sul cavallo (immaginare che se ci togliessero improvvisamente il cavallo da sotto dovremmo atterrare in piedi).

In questa veloce presentazione degli elementi più utili del centered riding per migliorare la funzionalità dell’assetto, trattiamo adesso punto per punto le 5 sezioni del corpo:

1.GAMBE: le gambe devono essere posizionate sotto al tronco, allineando il malleolo alla punta dell’anca ( che dovrà essere allineata alla spalla).

La gamba deve essere decontratta e passiva in stato neutro ( immaginare di avere le gambe tagliate all’altezza del ginocchio),;lunga ( immaginare di allungare le gambe come per arrivare a toccare il suolo o immaginare di essere degli alberi le cui radici sono le nostre gambe che affondano nel terreno);

pesante ( distribuire in modo uguale il peso sulle due staffe come per tenere orizzontale un asse di equilibrio o immaginare di tenere alla stessa altezza i piatti di una bilancia);

con le articolazioni di caviglia e ginocchio libere di flettersi sotto al peso del corpo che si scarica verso il basso ( immaginare di oliare le articolazioni per renderle più flessibili).

2.BACINO: il bacino , per un cavaliere, è un punto di una importanza capitale. Punto di snodo tra busto e gambe; la sua mobilità permette di rendere queste due sezioni indipendenti ( immaginare il bacino come un giunto di raccordo) e permette la possibilità di seguire il movimento del cavallo che ci viene trasmesso dalla sua schiena.
La posizione del bacino deve essere tale ( vedi immagine) da permettere ai nostri ischi di puntare sulla sella e al coccige di sfiorarla. Solo in questa posizione otterremo la sua mobilità.
In condizione di neutralità il peso deve essere distribuito in modo uguale sui due ischi. Da questa posizione , si potrà poi spostare il peso più su uno o sull’altro per utilizzare l’effetto traente del peso stesso. Questo senza mai perdere, comunque, l’aderenza dei due ischi


3.TRONCO (BUSTO): Il busto deve essere sempre verticale ( condizione facilitata dalla mobilità del bacino). E’ molto importante allungare la colonna, “ tirando” il busto verso l’alto, come se un filo immaginario attaccato alla nostra testa ci tenesse sospesi ( vedi immagine).

Questo consente equilibrio e dona leggerezza alla parte alta del corpo ( immagine dell’albero che allunga i rami verso il cielo).
Il busto deve essere in grado di ruotare a destra e sinistra ( utilizzare l’immagine del terzo occhio all’ombelico / il centro) per poter dare la direzione, senza subire oscillazioni avanti o indietro
4.SPALLE: devono essere aperte ma non in modo forzato per poter rimanere decontratte ( una spalla decontratta e morbida consente alla mano di restare leggera e sensibile). Per ottenere questo, immaginare di appiattire le scapole, più che aprire le spalle , e lasciar uscire in avanti lo sterno
5.TESTA/COLLO: La testa deve essere libera di poter ruotare ( aiuta nel dare la direzione) e oscillare morbidamente seguendo il movimento che arriva dal corpo del cavallo. Tutto questo è reso possibile da un collo non rigido e dalla possibilità di lasciare mobile l’articolazione atlante/epistrofeo ( l’articolazione che connette il cranio alla colonna vertebrale.) Immaginare la testa come una pallina in equilibrio su un’asta( vedi immagine).

Una menzione speciale va alle BRACCIA/MANI.
Tutte le informazioni che partono dalle spalle e dal busto, arrivano alla bocca del cavallo attraverso le braccia e le mani.
La prima immagine utile è quella di pensare a un’unica linea di congiunzione spalle/braccia/ mani/ bocca del cavallo, come se avessimo le mani direttamente attaccate al filetto ( vedi immagine) .

Altra immagine molto utile è quella di immaginare le proprie mani attaccate alle spalle, il modo da far partire le azioni di direzione, flessione e contenimento dalle spalle prima ancora che dalle mani.
Altro elemento importante è la corretta angolazione dei gomiti ( vedi immagine), che devono però rimanere mobili per assecondare i movimenti dell’incollatura.

I polsi devono restare allineati a avanbraccio e mani, per non spezzare la linea ( vedi immagini).

I pugni devono essere verticali ( vedi immagine).Utile immaginare di tenere in mano due tazze piene di cui non si deve far cadere il contenuto.

Le dita, chiuse ma non serrate ( vedi immagini). Utile l’immagine di tenere nel pugno un uccellino, che non deve volare via, ma neanche essere stritolato.


In sintesi questi sono i punti basici essenziali trattati dal Centered Riding con la tecnica della visualizzazione come supporto utilissimo a cercare e trovare le sensazioni corrette nella ricerca di un buon assetto funzionale all’equilibrio di cavaliere e cavallo e un impiego efficace e sensibile degli aiuti.
Consiglio la lettura del testo integrale ( Centered Riding- Sally Swift- Edizioni Equitare) per approfondire una materia immensa ma di capitale importanza per una corretta equitazione, fatta di leggerezza e sensibilità.
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